LA SALUMA

Non ero mai stato in questo ristorante e devo dire che ho cenato divinamente bene, accoglienza cordiale, locale particolare e cibo di alto livello.complimenti

N.1

Saremo stati fortunati, ma tutto quello che ci hanno portato ha incontrato perfettamente il nostro gusto!
Al netto dell'eventuale fortuna era tutto particolare, delicato ma saporito, ben preparato.
Grazie alla formula del menù fisso (ma non solo!) il rapporto qualità/prezzo è da 10 stelle!

Enjoyed the food, sadly my wife had seafood poisoning next day, bad luck I guess..

Torno alla Saluma, con mia moglie, dopo una felice esperienza di pochi mesi fa. Stessa situazione: pranzo del sabato. Apparentemente nulla è cambiato: posto ‘a misura’, delicato e confortevole, discreto servizio. Ma le cose non stanno più come pochi mesi fa. Le portate di antipasto sono del tutto anonime, prive di personalità, se si esclude la portata conclusiva, un bel piatto di cannolicchi al forno, davvero buoni. Ho notato che, rispetto a pochi mesi fa, la qualità dell’olio è peggiorata molto: in una cucina di pesce (giustamente) semplice come quella della Saluma, la qualità dell’olio è fondamentale. Terminati, con un senso di delusione, gli antipasti, arriva - come al solito - un primo. Uno ed uno solo, in un menu degustazione come quello che la Saluma propone, ci sta, e va benissimo: ma si tratta di un “risotto” improponibile. Esso ha un vago sapore di mare, ma non vi sono rintracciabili tracce di pesce, nè di molluschi, né di crostacei: quello che emerge, in un’onda troppo accentuata, sono listelli di verdure, coste e biete, e un vago sapore di mare. Non è immangiabile, ma non farò certo due ore di auto (siamo venuti alla Saluma da Correggio) per mangiare un risotto del genere. Ma non è finita: al momento di pagare il conto chiedo che cosa fosse mai quel risotto. La risposta è stata la cosa più imbarazzante della giornata: “Dovevano esserci delle vongole, ma siccome c’era una persona allergica alle vongole abbiamo usato solo l’acqua delle vongole, poi c’era un ragout di moscardini e listelli di verdura”. Sono basito, e rilevo che non c’era traccia del ragout di moscardini. La risposta peggiora la situazione: “Sa, in cottura si consumano”. I moscardini si consumano in cottura? e da quando?. E poi: in tutto il ristorante c’è una persona allergica alle vongole (e la domanda sarebbe: che cosa ci è venuta a fare a mangiare il pesce?), e tu, anziche cucinare a parte per quella persona, propini all’intera clientela un risotto del genere? Non ci sono parole.
Dopo il risotto, il cameriere chiede: “Volete anche il fritto?”. Come, volete “anche” il fritto? Siamo qui per questo, il menù degustazione (fino ad ora deludente) lo prevede, certo che lo vogliamo. Non è stato uno happy end: il fritto era misero, anonimo, triste, sciatto, mal presentato.
Il conto di 120 euro (vini compresi) lo avremmo pagato volentieri, se fossimo stati trattati diversamente.
Un infortunio? No, qualcosa è cambiato, e le spiegazioni sul risotto sono offensive. Per noi la Saluma ha chiuso.